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Lettera Pastorale di S. E. Mons. Stefano Rega


 3a Domenica del Tempo Ordinario - Anno A

Antifona d'Ingresso  Sal 95,1.6
Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore da tutta la terra;
splendore e maestà dinanzi a lui,
potenza e bellezza nel suo santuario.


Colletta

Dio onnipotente ed eterno, guida i nostri atti secondo la tua volontà, perché nel nome del tuo diletto Figlio portiamo frutti generosi di opere buone. Per il nostro Signore...

Oppure:
O Dio, che hai fondato la tua Chiesa sulla fede degli Apostoli, fa' che le nostre comunità, illuminate dalla tua parola e unite nel vincolo del tuo amore, diventino segno di salvezza e di speranza per tutti coloro che dalle tenebre anelano alla luce. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

LITURGIA DELLA PAROLA


Prima Lettura
  Is 8,23b - 9,3
Nella Galilea delle genti, il popolo vide una grande luce.
 
Dal libro del profeta Isaia
In passato il Signore umiliò la terra di Zàbulon e la terra di Nèftali, ma in futuro renderà gloriosa la via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti.

Il popolo che camminava nelle tenebre
ha visto una grande luce;
su coloro che abitavano in terra tenebrosa
una luce rifulse.
Hai moltiplicato la gioia,
hai aumentato la letizia.
Gioiscono davanti a te
come si gioisce quando si miete
e come si esulta quando si divide la preda.
Perché tu hai spezzato il giogo che l’opprimeva,
la sbarra sulle sue spalle,
e il bastone del suo aguzzino,
come nel giorno di Mádian.

Salmo Responsoriale
  Dal Salmo 26
Il Signore è mia luce e mia salvezza.

Il Signore è mia luce e mia salvezza:

di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura?

Una cosa ho chiesto al Signore,
questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore
tutti i giorni della mia vita,
per contemplare la bellezza del Signore
e ammirare il suo santuario.

Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore.

Seconda Lettura
  1 Cor 1,10-13. 17
Siate tutti unanimi nel parlare, perché non vi siano divisioni tra voi. 
 
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi.
Vi esorto, fratelli, per il nome del Signore nostro Gesù Cristo, a essere tutti unanimi nel parlare, perché non vi siano divisioni tra voi, ma siate in perfetta unione di pensiero e di sentire.

Infatti a vostro riguardo, fratelli, mi è stato segnalato dai familiari di Cloe che tra voi vi sono discordie. Mi riferisco al fatto che ciascuno di voi dice: «Io sono di Paolo», «Io invece sono di Apollo», «Io invece di Cefa», «E io di Cristo».
È forse diviso il Cristo? Paolo è stato forse crocifisso per voi? O siete stati battezzati nel nome di Paolo?
Cristo infatti non mi ha mandato a battezzare, ma ad annunciare il Vangelo, non con sapienza di parola, perché non venga resa vana la croce di Cristo. 

Canto al Vangelo
  Cf Mt 4,23
Alleluia, alleluia.

Gesù predicava il vangelo del Regno

e guariva ogni sorta di infermità nel popolo
Alleluia.

Vangelo  Mt 4, 12-23 (Forma breve Mt 4, 12-17)
Venne a Cafàrnao perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa.
 
Dal vangelo secondo Matteo
[ Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:

«Terra di Zàbulon e terra di Nèftali,
sulla via del mare, oltre il Giordano,
Galilea delle genti!
Il popolo che abitava nelle tenebre
vide una grande luce,
per quelli che abitavano in regione e ombra di morte
una luce è sorta».
Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino». ]
Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.
Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo.

Sulle Offerte
Accogli i nostri doni, Padre misericordioso, e consacrali con la potenza del tuo Spirito, perché diventino per noi sacramento di salvezza. Per Cristo nostro Signore.
 

Antifona alla Comunione
  Sal 33,6
Guardate al Signore e sarete raggianti, 
e il vostro volto non sarà confuso.
 
Oppure:  Gv 8,12
«Io sono la luce del mondo», dice il Signore;
«chi segue me, non cammina nelle tenebre,
ma avrà la luce della vita».
 
Oppure:  Mt 4,16
Il popolo immerso nelle tenebre
ha visto una grande luce.

Dopo la Comunione

O Dio, che in questi santi misteri ci hai nutriti col corpo e col sangue del tuo Figlio, fa' che ci rallegriamo sempre del tuo dono, sorgente inesauribile di vita nuova. Per Cristo nostro Signore.

Riflessione

Gesù inizia la sua missione: "il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino". Per questo "viaggio" decide di chiamare a sé degli uomini e lo fa nel Suo stile: gente semplice, non farisei, non sacerdoti ma pescatori. Fa loro una promessa,"venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini" e l'ha mantenuta: nel loro discepolato, questi "piccoli" sono stati trasformati nelle colonne della Chiesa, in Santi. Ciò che conta, per diventare suo discepolo, non sono le attitudini intellettuali e neppure morali; è una chiamata, di cui Gesù ha l'iniziativa e, dietro di lui, il Padre che «dà» a Gesù i suoi discepoli (Gv 6, 39; 10, 29; 17, 6.12). Per diventare discepolo di Gesù non è necessario essere una persona superiore; di fatto, il rapporto che unisce il discepolo ed il maestro non è di ordine intellettuale. Gesù disse:"Seguimi!". Seguire Gesù significa romperla con il passato: una rottura totale, se si tratta di discepoli privilegiati come i Dodici, che "subito lasciarono la barca, il padre", la loro fonte di vita, i loro familiari. Il discepolo di Gesù non si è legato ad una dottrina, ma ad una persona: non può più lasciare Colui che ormai è per lui più che padre e madre (Mt 10,37; Lc 14, 25 s). Il discepolo di Gesù è quindi chiamato a condividere la sorte stessa del maestro: portare la sua Croce (Mc 8, 34 par.), bere il suo Calice ( Mc 10, 38 s), ricevere infine da lui il regno (Mi 19, 28 s; Lc 22, 28ss; Gv 14, 3). Quanto noi siamo disposti a "lasciare" per Seguire Gesù rispondendo alla Sua Chiamata?

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