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Lettera Pastorale di S. E. Mons. Stefano Rega


 4a Domenica di Pasqua - Anno A

Antifona d'Ingresso  Sal 32,5-6
Della bontà del Signore è piena la terra;
la sua parola ha creato i cieli. Alleluia.

 
Colletta

Dio onnipotente e misericordioso, guidaci al possesso della gioia eterna, perché l'umile gregge dei tuoi fedeli giunga con sicurezza accanto a te, dove lo ha preceduto Cristo, suo pastore. Egli è Dio...

Oppure:
O Dio, nostro Padre, che nel tuo Figlio ci hai riaperto la porta della salvezza, infondi in noi la sapienza dello Spirito, perché fra le insidie del mondo sappiamo riconoscere la voce di Cristo, buon pastore, che ci dona l'abbondanza della vita. Egli è Dio...

LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura  At 2, 14a.36-41
Dio lo ha costituito Signore e Cristo.

Dagli Atti degli Apostoli
[ Nel giorno di Pentecoste, ] Pietro con gli Undici si alzò in piedi e a voce alta parlò così: «Sappia con certezza tutta la casa d’Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso».

All’udire queste cose si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?».
E Pietro disse loro: «Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e riceverete il dono dello Spirito Santo. Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro».
Con molte altre parole rendeva testimonianza e li esortava: «Salvatevi da questa generazione perversa!». Allora coloro che accolsero la sua parola furono battezzati e quel giorno furono aggiunte circa tremila persone. 

Salmo Responsoriale
  Dal Salmo 22
Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.
Oppure:  Alleluia, alleluia, alleluia.

Il Signore è il mio pastore:

non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l’anima mia.

Mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.
Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.

Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.

Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni. 

Seconda Lettura
  1 Pt 2, 20b-25
Siete tornati al pastore delle vostre anime.  
 
Dalla prima lettera di san Pietro apostolo
Carissimi, se, facendo il bene, sopporterete con pazienza la sofferenza, ciò sarà gradito davanti a Dio. A questo infatti siete stati chiamati, perché


anche Cristo patì per voi,
lasciandovi un esempio,
perché ne seguiate le orme:
egli non commise peccato
e non si trovò inganno sulla sua bocca;
insultato, non rispondeva con insulti,
maltrattato, non minacciava vendetta,
ma si affidava a colui che giudica con giustizia.

Egli portò i nostri peccati nel suo corpo
sul legno della croce, perché,
non vivendo più per il peccato,
vivessimo per la giustizia;
dalle sue piaghe siete stati guariti.

Eravate erranti come pecore,
ma ora siete stati ricondotti al pastore
e custode delle vostre anime.

Canto al Vangelo  Gv 10,14
Alleluia, alleluia.

Io sono il buon pastore, dice il Signore,
conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me.
Alleluia.

Vangelo  Gv 10, 1-10
Io sono la porta delle pecore.

Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse:

«In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore.
Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».
Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo.
Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».

Sulle Offerte
O Dio, che in questi santi misteri compi l'opera della nostra redenzione, fa' che questa celebrazione pasquale sia per noi fonte di perenne letizia. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio Pasquale IV
La restaurazione dell'universo per mezzo del mistero pasquale.

E' veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
proclamare sempre la tua gloria, o Signore.
e soprattutto esaltarti in questo tempo
nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato.

In lui, vincitore del peccato e della morte.
l'universo risorge e si rinnova,
e l'uomo ritorna alle sorgenti della vita.

Per questo mistero, 
nella pienezza della gioia pasquale,
l'umanità esulta su tutta la terra,
e con l'assemblea degli angeli e dei santi
canta l'inno della tua gloria:
 
Santo, Santo, Santo ...


Antifona alla Comunione

E' risorto il buon pastore, che ha dato la vita
per le sue pecorelle, e per il suo gregge
è andato incontro alla morte. Alleluia.

Oppure:  Gv 10,14.15
« Io sono il buon pastore
e offro la vita per le pecore ». 
dice il Signore. Alleluia.
 
Dopo la Comunione

Custodisci benigno, o Dio nostro Padre, il gregge che hai redento con il sangue prezioso del tuo Figlio, e guidalo ai pascoli eterni del cielo. Per Cristo nostro Signore.

Riflessione

Dopo aver rinnovato l'annuncio: "Non cercate tra i morti Colui che è vivo. Non è qui: è risorto", la Liturgia del tempo pasquale continua a farci rivivere l'incontro personale con il Cristo vivo e a presentarci l'esistenza cristiana come l'esperienza di relazione con Lui, all'interno di una comunione di persone che vivono di Lui. Il Vangelo di Giovanni termina dicendo: "Queste cose sono state scritte perché voi crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome" (Giov.20,31).

L'Apostolo Pietro presenta tale strada nel libro degli Atti: il pentimento, il battesimo, il perdono dei peccati e il dono dello Spirito Santo (At 2,38-39). Durante queste quattro tappe l'uomo non è mai da solo. Infatti, come recita il salmo appena proclamato, "il Signore è il mio pastore", cammina dinnanzi al gregge, cioè i credenti, e li conduce verso pascoli erbosi ed acque tranquille (Sal 22,2). La seconda lettura, tratta dalla Prima Lettera di San Pietro, è un invito ad essere sempre nella gioia: i cristiani devono impegnarsi a modellare la loro vita secondo l'esempio di Cristo, che si affidò totalmente alla giustizia del Padre. Seguendo il modello divino, noi cristiani partecipiamo della giustizia del Crocifisso-Risorto, e siamo salvati. Salvando l'umanità, il Maestro ci raccoglie, ci unisce: siamo una sola famiglia. Cari fratelli, confidiamo nelle parole del Pastore divino: solo Lui parla con l'autorità che gli è stata data dal Padre, poiché Egli è la verità, vale a dire, l'ultima parola, l'Amen, che raccoglie le preoccupazioni del mondo e le trasforma in lodi perenni a Dio. Affidandoci totalmente a Lui, professiamo la nostra fede in Colui che ci ha riunito oggi. Coltiviamo, quotidianamente, con la partecipazione ai sacramenti, la nostra fede. In questo modo, saremo uomini, cristiani, docili al richiamo del Pastore.

Sottocategoria: Tempo di Pasqua - Anno A - Visite: 498

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