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Lettera Pastorale di S. E. Mons. Stefano Rega


 15a Domenica del Tempo Ordinario - Anno C

Antifona d'Ingresso  Sal 16,15
Nella giustizia contemplerò il tuo volto,
al mio risveglio mi sazierò della tua presenza.
 
Colletta

O Dio, che mostri agli erranti la luce della tua verità, perché possano tornare sulla retta via, concedi a tutti coloro che si professano cristiani di respingere ciò che è contrario a questo nome e di seguire ciò che gli è conforme. Per il nostro Signore...


Oppure:
Padre misericordioso, che nel comandamento dell'amore hai posto il compendio e l'anima di tutta la legge, donaci un cuore attento e generoso verso le sofferenze e le miserie dei fratelli per essere simili a Cristo, buon samaritano del mondo. Egli è Dio...

LITURGIA DELLA PAROLA


Prima Lettura  Dt 30, 10-14
Questa parola è molto vicina a te, perché tu la metta in pratica.

Dal libro del Deuteronòmio
Mosè parlò al popolo dicendo:
«Obbedirai alla voce del Signore, tuo Dio, osservando i suoi comandi e i suoi decreti, scritti in questo libro della legge, e ti convertirai al Signore, tuo Dio, con tutto il cuore e con tutta l’anima.
Questo comando che oggi ti ordino non è troppo alto per te, né troppo lontano da te. Non è nel cielo, perché tu dica: “Chi salirà per noi in cielo, per prendercelo e farcelo udire, affinché possiamo eseguirlo?”. Non è di là dal mare, perché tu dica: “Chi attraverserà per noi il mare, per prendercelo e farcelo udire, affinché possiamo eseguirlo?”. Anzi, questa parola è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica». 

Salmo Responsoriale  Dal Salmo 18
I precetti del Signore fanno gioire il cuore.

La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.

I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.

Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.

Più preziosi dell’oro,
di molto oro fino,
più dolci del miele
e di un favo stillante. 

Seconda Lettura  Col 1, 15-20
Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossèsi
Cristo Gesù è immagine del Dio invisibile,
primogenito di tutta la creazione,
perché in lui furono create tutte le cose
nei cieli e sulla terra,
quelle visibili e quelle invisibili:
Troni, Dominazioni,
Principati e Potenze.
Tutte le cose sono state create
per mezzo di lui e in vista di lui.
Egli è prima di tutte le cose
e tutte in lui sussistono.
Egli è anche il capo del corpo, della Chiesa.
Egli è principio,
primogenito di quelli che risorgono dai morti,
perché sia lui ad avere il primato su tutte le cose.
È piaciuto infatti a Dio
che abiti in lui tutta la pienezza
e che per mezzo di lui e in vista di lui
siano riconciliate tutte le cose,
avendo pacificato con il sangue della sua croce
sia le cose che stanno sulla terra,
sia quelle che stanno nei cieli. 

Canto al Vangelo  Gv 6,63.68
Alleluia, alleluia.

Le tue parole, Signore, sono spirito e vita;
tu hai parole di vita eterna.
Alleluia.

Vangelo   Lc 10, 25-37
Chi è il mio prossimo?

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così». 

Sulle Offerte
Guarda, Signore, i doni della tua Chiesa in preghiera, e trasformali in cibo spirituale per la santificazione di tutti i credenti. Per Cristo nostro Signore.

Antifona alla Comunione Sal 83,4-5
Il passero trova la casa,
la rondine il nido dove porre i suoi piccoli,
presso i tuoi altari, Signore degli eserciti,
mio re e mio Dio.
Beato chi abita la tua casa:
sempre canta le tue lodi. 


Oppure:  Gv 6,56
Dice il Signore:
«Chi mangia la mia carne
e beve il mio sangue, 
rimane in me, e io in lui».

Oppure:  Cf Lc 10,37
Il buon samaritano ebbe compassione:
«Va' e anche tu fa' lo stesso».

Dopo la Comunione

Signore, che ci hai nutriti alla tua mensa, fa' che per la comunione a questi santi misteri si affermi sempre più nella nostra vita l'opera della redenzione. Per Cristo nostro Signore.

 

Le riflessioni di Don Andrea Caglianone

Un uomo scendeva da Gerusalemme a Geri­co. Un uomo: non sappiamo il suo nome, ma sappiamo il suo volto: ferito, colpito, terrore e sangue, fac­cia a terra, non ce la fa. È il volto eterno dell'uomo, Il mondo intero passa per la strada che va da Gerusalem­me a Gerico. Nessuno può di­re: io faccio un'altra strada, nessuno può dirsi estraneo alle sorti del mondo. Il primo che passa è un prete, un uomo di Dio. Vede l'uomo a terra, lo aggira, passa oltre. Oltre la carne e il dolore del­l’uomo non c'è Dio, non ci so­no il tempio e il culto solen­ne, c'è solo l'illusione di po­ter amare Dio senza amare il prossimo, l'illusione di sen­tirci a posto perché credenti, il pericolo di una religiosità vuota.  
 Il secondo che passa è un le­vita... Forse pensa: Ma perché Dio non interviene lui a sal­vare quest'uomo? Dio inter­viene sempre, ma lo fa attra­verso i suoi figli, attraverso di me. La sua risposta al dolore del mondo sono io, inviato come braccia aperte. Invece un Samaritano, un e­retico, un nemico, mosso a pietà, gli si fa vicino. Sono ter­mini di una carica infinita, bellissima, che grondano di luce, grondano di umanità. Non c'è umanità possibile senza la compassione, il me­no sentimentale dei senti­menti, il meno zuccheroso, il più concreto: prendere su di me il destino dell'altro. 
Non è spontaneo fermarsi. La compassione non è un istin­to, ma una conquista. Come il perdono: non è un senti­mento, ma una decisione.

Don Andrea Caglianone

 

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