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Lettera Pastorale di S. E. Mons. Stefano Rega


 34a Domenica del Tempo Ordinario - Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo - Anno C

N.S. GESU' CRISTO RE DELL'UNIVERSO

Antifona d'Ingresso  Ap 5,12; 1,6
L'Agnello immolato è degno di ricevere potenza 
e ricchezza e sapienza e forza e onore:
a lui gloria e potenza nei secoli, in eterno.

Colletta
Dio onnipotente ed eterno, che hai voluto rinnovare tutte le cose in Cristo tuo Figlio, Re dell'universo, f
a' che ogni creatura, libera dalla schiavitù del peccato, ti serva e ti lodi senza fine. Per il nostro Signore...

Oppure:
O Dio Padre, che ci hai chiamati a regnare con te nella giustizia e nell'amore, liberaci dal potere delle tenebre; fa' che camminiamo sulle orme del tuo Figlio, e come lui doniamo la nostra vita per amore dei fratelli, certi di condividere la sua gloria in paradiso. Egli è Dio... 

LITURGIA DELLA PAROLA


Prima Lettura  2 Sam 5, 1-3
Unsero Davide re d'Israele.

Dal secondo libro di Samuele

In quei giorni, vennero tutte le tribù d'Israele da Davide a Ebron, e gli dissero: «Ecco noi siamo tue ossa e tua carne. Già prima, quando regnava Saul su di noi, tu conducevi e riconducevi Israele. Il Signore ti ha det­to: "Tu pascerai il mio popolo Israele, tu sarai capo d'Israele"».

Vennero dunque tutti gli anziani d'Israele dal re a Ebron, il re Davide concluse con loro un'alleanza a Ebron davanti al Signore ed essi unsero Davide re d'Israele.

 
Salmo Responsoriale
  Dal Salmo 121
Andremo con gioia alla casa del Signore.

Quale gioia, quando mi dissero:
«Andremo alla casa del Signore!».
Già sono fermi i nostri piedi
alle tue porte, Gerusalemme!
 

È là che salgono le tribù,
le tribù del Signore,
secondo la legge d'Israele,
per lodare il nome del Signore.

Là sono posti i troni del giudizio,
i troni della casa di Davide.
 
Seconda Lettura
  Col 1, 12-20
Ci ha trasferiti nel regno del Figlio del suo amore.
 
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossési

Fratelli, ringraziate con gioia il Padre che vi ha resi capaci di partecipare alla sorte dei santi nella luce.
È lui che ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del Figlio del suo amore, per mezzo del quale abbiamo la redenzione, il perdono dei peccati.
Egli è immagine del Dio invisibile, primogenito di tutta la creazione, perché in lui furono create tutte le cose nei cieli e sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, Principati e Potenze. Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vi­sta di lui. Egli è prima di tutte le cose e tutte in lui sussistono.

Egli è anche il capo del corpo, della Chiesa. Egli è principio, primogenito di quelli che risorgono dai morti, perché sia lui ad avere il primato su tutte le cose. È piaciuto infatti a Dio che abiti in lui tutta la pienezza e che per mezzo di lui e in vista di lui siano riconciliate tutte le cose, avendo pacificato con il sangue della sua croce sia le cose che stanno sulla terra, sia quelle che stanno nei cieli.

 
Canto al Vangelo 
 Mc 11,9.10
Alleluia, alleluia.

Benedetto colui che viene nel nome del Signore!

Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide!
Alleluia.

Vangelo  Lc 23, 35-43
Signore, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno.

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, [dopo che ebbero crocifisso Gesù,] il popolo stava a vedere; i capi invece deridevano Gesù dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l'eletto».

Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell'aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c'era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L'altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio. tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male».

E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».

Sulle Offerte
Accetta, o Padre, questo sacrificio di riconciliazione, e per i meriti del Cristo tuo Figlio concedi a tutti i popoli il dono dell'unità e della pace. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.


Prefazio

Cristo sacerdote e re dell'universo.
 
E’ veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.

Tu con olio di esultanza 
hai consacrato Sacerdote eterno
e Re dell’universo il tuo unico Figlio, 
Gesù Cristo nostro Signore.
Egli, sacrificando se stesso
immacolata vittima di pace sull’altare della Croce, 
operò il mistero dell’umana redenzione; 
assoggettate al suo potere tutte le creature, 
offrì alla tua maestà infinita il regno eterno e universale:
regno di verità e di vita, regno di santità e di grazia, 
regno di giustizia, di amore e di pace.

E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli, 
ai Troni e alle Dominazioni e alla moltitudine dei Cori celesti,
cantiamo con voce incessante l’inno della tua gloria:

Santo, Santo, Santo il Signore ...

 
Antifona alla Comunione  Sal 28,10-11
Re in eterno siede il Signore:
benedirà il suo popolo nella pace.

Oppure:  Lc 23,42-43
«Gesù, ricordati di me
quando entrerai nel tuo regno».
«Oggi sarai con me in paradiso».

Dopo la Comunione
O Dio, nostro Padre, che ci hai nutriti con il pane della vita immortale, f
a' che obbediamo con gioia a Cristo, Re dell'universo, per vivere senza fine con lui nel suo regno glorioso. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

 

Riflessione

La festa di oggi, facendoci contemplare la Croce di Gesù, ci dice tutta la bellezza del volto del Dio in cui crediamo, bellezza confermata anche dalle letture ascoltate.  

È un grande rischio credere di credere. 
Il brano che oggi leggiamo è pieno di dubbi, domande, derisioni, disillusi compatimenti... 

 Se leggiamo attentamente ci accorgiamo che tutto questo è nostro: proprio di noi che facilmente ci riteniamo credenti, non appartenenti a nessuna delle categorie che Luca fa passare davanti alla Croce, deluse e sconcertate dalla fine di Colui nel quale avevano posto le loro attese, senza far nostra l'esperienza di quel malfattore che nel povero Cristo che gli moriva accanto ha saputo vedere fino a che punto arrivi l'Amore di Colui che nell'uomo pone la propria speranza.  

Concludiamo la nostra lettura del Vangelo di Luca: il lieto annuncio di un pastore che cerca la pecora perduta, di una donna che cerca la dracma perduta, di un padre che fa festa perché può riabbracciare il figlio minore e implora il maggiore perché creda che il suo amore per lui non può venir meno; il lieto annuncio del cielo in festa per un peccatore che comincia a credere di essere amato. 

Il vangelo dell'Amore gratuito vissuto, donato, da Gesù che siede a mensa con i peccatori, tocca la carne dei lebbrosi: il lieto annuncio che Dio, nella carne di Gesù s'incarna in ogni uomo, con i suoi occhi guarda, con le sue mani tocca la carne fragile di ogni uomo e la ama.  

"Se tu sei il Cristo, facci scendere dalle nostre croci e noi crederemo in te." 

 Questi è il Cristo in cui crediamo, che amiamo, che adoriamo, che aspettiamo nella gloria, che ci conforta nelle difficoltà, che ci prende per mano e ci risolleva dal fango, dalla melma del peccato, dalla miseria umana, ci libera dalle passioni ingannatrici del mondo ed estingue in noi ogni minima sete di odio e vendetta. 
Gesù Tu sei davvero il nostro Re, il Re di tutto e di tutti, il Re dell'universo. 
Signore Tu sei il nostro Re e inginocchiati davanti a Te, ti chiediamo perdono se spesso non Ti abbiamo riconosciuto come nostro Salvatore e non abbiamo scoperto il tuo volto crocifisso nei poveri di questa terra. 

Non ti abbiamo cercato nel volto luminoso delle persone sante e generose che ci hai fatto conoscere e messe sul nostro cammino di vita umana e cristiana.  

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