E' stata costruita ab imis in Piazza della Repubblica. E' il centro del paese, che negli ultimi anni ha avuto una grande espansione urbanistica.
L'Arciprete G. Miele ebbe approvato il progetto dell'Ing. Manfredi dal Ministero dei LL.PP. il 5 Novembre 1929. Ma i fondi promessi non furono elargiti. L'Arciprete G. Palermo ottenne l'11 Dicembre 1942 dall'On. Gorla, Ministro dei LL.PP., il decreto (N. 8735) del finanziamento, per interessamento di Pietro Bruno, roggianese, Prefetto del Regno, esponente nazionale del Governo Fascista.
Il decreto passò alla Corte dei Conti nel 1943. A causa della guerra, del susseguente crollo del Regime Fascista e del trasferimento dell'Arciprete, non se ne fece più nulla.
Dopo l'avvento della repubblica e del nuovo Governo, per interessamento del sindaco Orlando Briguori, si riprese la pratica.
Il sindaco democristiano Briguori e l'Arciprete Don Ciriaco Benvenuto decisero di ricostruire la Chiesa in Piazza Re d'Italia (attuale Piazza della Repubblica), dove sorge attualmente, perchè più centrale dopo l'espansione urbanistica del paese.
Fu fatta una permuta: il Comune cedette alla Parrocchia i ruderi dell'antica Chiesa di San Domenico, e la parrocchia dette al Comune il suolo dell'antica Chiesa Madre di Piazza San Paolo.
Messo da parte il progetto dell'Ing. Gino Manfredi, che gli era stato commissionato dall'Arciprete Miele, i fratelli Ing. Sergio e Archit. Paolo Paolini (da San Sosti CS), che lavoravano nello studio dell zio Ing. Longobardi di Cosenza, prepararono un nuovo progetto da adattare al nuovo sito e secondo le nuove leggi antisismiche.
Fu approvato dal Ministero dei LL.PP., sempre per interessamento del sindaco Briguori (anno 1948).
I primi lavori (demolizione dei ruderi della chiesa di San Domenico) cominciarono nel 1949.
Sciolto il contratto-capestro con cui l'Arciprete Don Ciriaco Benvenuto, ingenuamente, aveva affidato i lavori alla ditta Carnevale, il sindaco Briguori, col contributo del Comune e qualche offerta dei fedeli, nel 1950-51, fece eseguire, in economia, lo scavo e il riempimento di circa una metà delle fondazioni della navata latarale sinistra. Poi ci fu un fermo fino al 1953.
Il nuovo Arciprete Don Angelo Mazzia riprese i lavori nel 1953 (con denaro che Don Angelo Mazzia prese in prestito dalla Cassa di Risparmio con l'avallo dei genitori), e il 16 luglio 1963, alla fine della processione della Madonna del Carmine, nella chiesa ancora rustica e con porte provvisorie, vi fu celebrata la prima volta la Santa Messa, con gioia immensa del popolo. Le rifiniture furono eseguite un pò alla volta, sempre in economia, e sotto la direzione impegnata e competente del capo-maestro Peppino Limido, fino al 1985. Le rifiniture esterne non sono state ancora effettuate.
Il 22 Ottobre 1972 è stato soloennemente inaugurato il presbiterio e consacrato l'altare da S.E. Mons. Luigi Rinaldi, Vescovo di San Marco Argentano. I lavori in marmo furon eseguiti dalla ditta "Marmi Menzione" di Napoli, su progetto di Guido Limido. Il mosaico raffigurante "San Francesco che invoca protezione su Roggiano" è opera della ditta Caron di Vicenza, su bozzetto del pittore Mario Battendieri. La stessa ditta ha fornito anche gli altri mosaici delle navate laterali.
Il 25 Settembre 1983 S.E. Mons. Augusto Lauro, vesco di San Marco Argentano, con l'assistenza di parecchi sacerdoti, ha benedetto e inaugurato il Fonte Battesimale, amministrando il battesimo a cinque bambini.
(Testi tratti dal libro "ROGGIANO - Frammenti di storia sacra" di Don Angelo Mazzia - 1989)